L'uomo bicentenario è un personaggio di fantascienza creato dallo scrittore Isaac Asimov. È apparso per la prima volta nel racconto "The Bicentennial Man" nel 1976 e successivamente è stato sviluppato in un romanzo omonimo nel 1992.
L'uomo bicentenario è un androide chiamato Andrew Martin, costruito nel 2005 dalla ditta statunitense U.S. Robots and Mechanical Men. A differenza degli altri robot della sua serie, Andrew è dotato di un'intelligenza e di emozioni superiori, che lo rendono quasi indistinguibile da un essere umano.
La storia segue Andrew nel corso dei suoi duecento anni di vita, durante i quali cerca di raggiungere la sua aspirazione più grande: diventare umano. Lui desidera avere un'anima, avere diritti e libertà come gli uomini, e vive alla ricerca di questo obiettivo.
Durante la sua esistenza, Andrew si sottopone a una serie di modifiche fisiche e mentali per avvicinarsi agli esseri umani. Attraverso queste trasformazioni, riesce a diventare un uomo a tutti gli effetti – sia legalmente che biologicamente – e nel finale della storia muore, avendo ottenuto ciò che voleva.
"L'uomo bicentenario" esplora temi come l'identità, l'eternità, l'essenza dell'umanità e la ricerca di un significato nella vita. La storia affronta anche questioni etiche riguardanti i diritti dei robot e la distinzione tra esseri umani e macchine intelligenti.
Questo personaggio è diventato famoso anche grazie all'omonimo film del 1999, diretto da Chris Columbus e interpretato da Robin Williams nel ruolo di Andrew Martin. Il film adatta la storia di Asimov, pur apportando alcune differenze nella trama.
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